Recenti studi hanno evidenziato ancora una volta l’importanza dell’olio extra vergine di oliva all’interno di una dieta sana ed equilibrata. Ricercatori della New York School of Medicine hanno notato infatti come l’assunzione di olio di oliva sia da associare all’attivizaione piastrinica di obesità.
L’obesità è un fattore di rischio per la malattia cardiovascolare aterosclerotica (CVD) e l’iperattivazine piastrinica può contribuire fortemente.
Durante la ricerca sono stati valutati l’attivazione piastrinica con e senza esposizione alla trombina e composizione della dieta in 63 pazienti con obesità grave, con età media di 32,2±8 anni e indice di massa corporea (BMI) di 44,1±8,5 Kg/m2. Ad alcuni soggetti è stato somministrato olio di oliva meno di 1 volta a settimana (21 pazienti), a 18 partecipanti è stato somministrato da 1 a 3 volte a settimana mentre, 24 partecipanti, lo hanno assunto per 4 o più volte a settimana.
Le tesi non differivano per età, BMI o conta delle piastrine.
In base allo studio è stato riscontrato che i soggetti con un consumo più frequente di olio di oliva hanno mostrato una minore espressione della P-selectina su un’esposizione submassiamle alla trombina quindi possiamo dedurre che un consumo frequente di olio di oliva sia associato a una ridotta attivazione piastrinica indotta dalla trombina nell’obesità.
Nel tempo sono stati condotti vari studi che hanno rivelato come l’olio extra vergine di oliva sia un toccasana per la nostra salute soprattutto se inserito in una dieta sana a base di frutta e verdura di stagione. L’olio evo è stato definito da molti ricercatori come il primo alimento nutraceutico naturale. Ricordiamo che nutraceutico è un termine coniato nel 1989 dal medico statunitense Stephan De felice che unisce le parole nutrizione e farmaceutica, indicando quegli alimenti che hanno una valenza terapeutica preventiva.
Vari quindi gli studi che hanno dimostrato quanto questa affermazione sia vera. Nel 2010 ad esempio la Dottoressa Maria Isabel Covas ha condotto uno studio su tre gruppi di volontari. Il primo gruppo ha seguito per tre mesi una dieta mediterranea con olio di oliva ad alto livello di polifenoli. Il secondo gruppo ha seguito una dieta mediterranea ma con un olio a basso contenuto di polifenoli mentre il terzo gruppo ha seguito la propria alimentazione abituale. Dopo soli 3 mesi il primo gruppo ha evidenziato un abbassamento dei geni legati all’arteriosclerosi. È emerso altresì che l’olio extra vergine di oliva, in abbinamento con una dieta mediterranea aiuta a gestire l’insulino-resistenza, infiammazioni e soppressione tumorale.
Insomma come è stato detto nella relazione proposta dall’Università Aldo Moro di Bari alla fiera dell’Agrilevante del 2011, nella quale sono stati riportati i dati di vari studi sugli effetti positivi nell’uso quotidiano di olio evo:
“Esistono fondati motivi per proporre e raccomandare, nell’alimentazione quotidiana, l’uso dell’olio extravergine di oliva per i suoi molteplici aspetti nutraceutici”.